L’Amministrazione Tosi lo cancella. Continua però a pagare gli stipendi al Presidente e ai suoi collaboratori.
Anno 1999. Veneto Innovazione; Consorzio ZAI; Comune, Provincia, Università e Camera di Commercio di Verona avviano il “Parco Scientifico e Tecnologico” (Star) in ZAI, in uno spazio di 400 mq per i laboratori. Il nome richiama innovazione, ricerca e strumentazioni all’avanguardia, al servizio della scienza e delle imprese, per lo sviluppo del territorio, in collaborazione con Università e associazioni degli imprenditori. Il Parco Star dovrebbe anche affittare spazi e gestire e fornire servizi alle aziende.
Raffaello Vinco: “Star è importante per diffondere cultura scientifica tra le imprese. Fare ricerca costa: non si può pensare a un ritorno immediato”.
Il bilancio, fin dall’inizio, è in rosso: risultati non soddisfacenti:
– anno 2001: passivo di 129.000 euro
– anno 2008: passivo di 461.000 euro
– anno 2009: stessa situazione
– anno 2012: il Parco non ottiene risultati e accumula debiti
– negli anni intorno al 2010, Star chiude con perdite annue di oltre 300.000 euro e ricavi quasi nulli.
Il Parco non è mai stato aperto; la ricerca non è decollata; i laboratori sono stati sempre chiusi. Non è mai stata chiara la sua ‘mission’.
E’ necessaria una svolta.
Il sindaco Tosi, nel 2007, ha nominato presidente Maurizio Filippi: ex tabaccaio, forte solo della militanza leghista. Il suo curriculum professionale non pare il profilo ideale per dirigere il Parco. La sua posizione è subito chiara: “E’ inutile sprecare soldi per un carrozzone in perdita, incapace di dare l’impulso sperato. Meglio che faccia ricerca l’Università”.
Dalle parole ai fatti: Filippi dismette i laboratori e vende le strumentazioni scientifiche. La sua presidenza pare destinata a essere l’ultima. Intanto Presidente e Consiglio di Amministrazione restano in carica e gli stipendi vengono pagati.
Il consigliere regionale Valdegamberi: “Star, in abbandono e senza un piano di sviluppo, accumula debiti. Politica e imprenditoria veronesi, interessate a occupare poltrone nei CdA più che a produrre progetti validi, trascurano questo strumento che altrove rappresenta un volano per la ricerca e lo sviluppo economico. Il Presidente, che dovrebbe dirigere il Parco, è anche consigliere ZAI (37.600 euro all’anno), consigliere della “Quadrante servizi” (16.500 euro), consigliere di amministrazione di Inlog (partecipata di ZAI), presidente di “Veronesi nel mondo”: accumula indennità.”
Parola d’ordine del Sindaco per le aziende comunali partecipate: occupare potere e poltrone con uomini fidati, senza guardare ai curriculum, senza preoccuparsi se Verona perde opportunità che altre città hanno saputo cogliere. Continuano le perdite di bilancio del Parco: è una netta sconfitta per il sistema Verona e per le associazioni economiche che subiscono questa gestione del potere: l’andazzo affossa la città. Pagheranno le future generazioni.
Ma il Parco, ad oggi, funziona o no??
Il Parco Tecnologico è stato eliminato dall’ex sindaco Tosi, che lo ha ritenuto una spesa inutile.
L’idea però non è morta: alcuni veronesi continuano a riproporla. Passeranno comunque parecchi anni.
Mi dispiace ma allo stato attuale è tutto fermo.