Nobis (CISL): “Lavoriamo col Ministero per confermare le commesse di Trenitalia e Ansaldo (solo se ci saranno l’azienda rimane appetibile), per modificare il rapporto ora/commessa in modo che sia redditizio e garantiamo il flusso di materiali a pagamento. La politica si muova per facilitare proposte di acquisto e per mantenere le commesse esistenti”. E’ prioritario verificare le manifestazioni di interesse e di acquisto da parte di gruppi imprenditoriali solidi e definire un piano industriale.
La Regione Veneto, anche attraverso “Veneto Sviluppo”, si pone in prima linea per approfondire le offerte di acquisto e per elaborare il piano di rilancio dell’azienda. Contemporaneamente, sperando che non ce ne sia bisogno, i sindacati chiedono la proroga, per i dipendenti OFV, della cassa integrazione in scadenza nel maggio 2014.
Febbraio 2014. Il Consiglio comunale decide una forte pressione sulla famiglia Biasi, che ha chiesto di:
– trasformare l’attuale sede di OFV in zona residenziale, prevedendo un grattacielo di 30 piani;
– realizzare, in lungadige Galtarossa, un’area commerciale, direzionale ed espositiva di 23.500 mq.
Il Partito Democratico, “in mancanza di una ri-localizzazione di OFV e della continuazione dell’attività produttiva”, chiede di mantenere l’attuale destinazione urbanistica delle aree.
A sorpresa esponenti della maggioranza e della giunta, a partire dall’assessore all’Urbanistica Stefano Casali, sono d’accordo: nessun cambio di destinazione d’uso per le aree della famiglia Biasi in lungadige Galtarossa, a meno che non si trovi una soluzione per salvare OFV.