29 dicembre 2013. Il Comune di Verona concede (valore della concessione: 449.999 euro per 15 anni) il servizio di “biciclette a noleggio” (bike-sharing) alla ditta Clear Channel. L’assessore Corsi: “Tutto si è svolto secondo le regole”.
Gianni Benciolini, capogruppo M5Stelle, presenta due esposti:
– alla Procura della Repubblica chiede di accertare presunte anomalie dell’appalto, possibili profili di responsabilità penale circa l’aggiudicazione del servizio alla Clear Channel, la liceità dell’installazione dei cartelloni pubblicitari e un possibile reato di abuso di ufficio.
– alla Corte dei Conti domanda di verificare se l’operazione possa avere causato un danno erariale al Comune. Alla Clear Channel è stato concesso di sistemare i cartelloni a copertura del 76% dei costi. Questo, per Benciolini ha provocato un vistoso calo di richieste di strutture pubblicitarie di proprietà del Comune a vantaggio di quelle della Clear Channel. “Il Comune avrebbe potuto acquistare direttamente le bici senza perdere le imposte”.
Una nuova inchiesta del Pm Gennaro Ottaviano turba la vita amministrativa del Comune. La Guardia di Finanza infatti chiede i documenti sulla procedura che ha portato alla firma del contratto.
Nel frattempo, il bando per il servizio di bike sharing viene annullato dal TAR del Veneto per vizi di forma sulla procedura di gara: potrebbero aver danneggiato l’altro concorrente in gara: la “Comunicare srl”. Il Comune si appella al Consiglio di Stato.
Pubblicità in cambio di gestione: Veniamo al contratto: prevede un servizio di biciclette a noleggio, a prezzo basso, gestito da investitori privati. In compenso, il Comune concede loro lo “sfruttamento esclusivo degli spazi pubblicitari su biciclette, colonnine, totem informativi” e la gestione in esclusiva di 61 impianti pubblicitari in città.
Sull’installazione degli impianti pubblicitari, il dirigente del Coordinamento Tributi del Comune ha espresso il proprio dissenso per 5 volte, perché i nuovi cartelli non rispetterebbero le distanze minime previste dal regolamento comunale della pubblicità e delle affissioni e dal codice della strada. Il dirigente solleva problemi per la sicurezza stradale e per le casse comunali: “Ogni cartello posizionato diminuisce la possibilità di collocazione di cartelli richiesti dalle ditte pubblicitarie e inflaziona pesantemente il valore dei lotti degli impianti di proprietà del Comune”.
Benciolini sostiene che proprio quella sostenuta dal dirigente sarebbe la ragione che ha portato, nel 2012, a minori incassi del Comune da imposte pubblicitarie per un ammontare di 305.000 euro”.
I nuovi cartelloni perciò non sarebbero conformi alle regole e causerebbero danno erariale al Comune.