Schinaia: “Il fenomeno della corruzione, a Verona, è molto più diffuso di quanto stiamo accertando in numerose inchieste. Nel caso Giacino siamo agli inizi: bisogna attendere l’esito del processo.
Il sindaco Tosi non è indagato; non ci sono elementi a suo carico. Non piace il concetto che il Sindaco non poteva non sapere
L’inchiesta non parte da una lettera anonima. Gli anonimi vengono cestinati. Sono pervenuti esposti, denunce e segnalazioni anonime. Abbiamo disposto accertamenti. Se il fatto riportato dall’anonimo trova riscontri, è sulla base di questi che procediamo.
Le accuse ai coniugi Giacino si fondano su riscontri obiettivi: su fatti in base ai quali la collega ha ritenuto necessaria per entrambi la misura cautelare (arresto), alla quale si ricorre quando si riscontra uno dei seguenti rischi: reiterazione del reato, inquinamento delle prove, fuga.
Avere il consenso dei cittadini non consente ai politici di fare ciò che vogliono: ci sono limiti che tutti dobbiamo rispettare, anche chi gestisce la cosa pubblica”.