Bertucco: “La Commissione dovrà esprimersi su parentopoli, caso AGEC, vicenda Giacino. Bisogna dare nuove linee di indirizzo al Comune e alle Partecipate per evitare il ripetersi di situazioni simili. In questo la Commissione si differenzia dalle inchieste giudiziarie (si limitano a sradicare l’eventuale male senza riabilitare il paziente) e dal pool di professionisti proposto dal Sindaco (avrebbe scarse possibilità di manovra dato che tutti gli atti dell’inchiesta sono secretati)”.
Massimo Piubello (Lista Tosi): “Una commissione sarebbe senza confini e senza metodo. Vogliamo chiarezza; ma mettere insieme vicende come quella di AGEC o delle assunzioni nelle aziende con il riesame di atti urbanistici creerebbe confusione. La proposta della minoranza è solo politica”.
Barbara Tosi: “Meglio affidare il compito a tecnici esterni. La commissione è un di più; rischierebbe di interferire col lavoro della magistratura e ingesserebbe l’attività amministrativa”.
Polato (Forza Italia): “Se non serve la commissione non servono neppure i saggi di Tosi, che prima parla di atti legittimi e poi chiede di affidare la questione a dei saggi: se gli atti sono legittimi a che servono i tecnici? Se lui ha dubbi, è doveroso sospendere tutte le decisioni prese finora”.
Il 13 marzo, in Consiglio comunale, la maggioranza (Lista Tosi e Lega Nord) presenta una proposta di mediazione: affidare ai capigruppo di tutti i partiti la verifica sulle procedure seguite in materia urbanistica, con accesso agli atti, anche riservati e con la possibilità di convocare, per le audizioni, tutti i soggetti utili a fare chiarezza. Tempo: 6 mesi per depositare la relazione conclusiva.
Le minoranze. Sì a una condizione: la presidenza va a un rappresentante delle opposizioni.
Zanotto, presidente del Consiglio comunale, respinge la richiesta.
Torna la guerra totale. Il 20 marzo 2014. Il Consiglio comunale dice “no” alla Commissione d’indagine, tra urla e contestazioni. Lo scontro è su chi presiederà la Commissione. Secondo le minoranze deve essere persona espressa da loro. Secondo la maggioranza deve essere il Presidente del Consiglio comunale Luca Zanotto. Tuona Michele Bertucco: “E’ gravissima l’assenza del Sindaco. La modifica del Piano Casa 2010 riguardava solo un immobile: l’abitazione di Giacino. Come non indagare?”
Voto: 13 “sì” (PD, M5S, Udc, Forza Italia); 19 “no” (Lega Nord e Lista Tosi) e due astenuti: (Castelletti e Zanotto).
Una domanda: i voti espressi sono stati 34. E gli altri 12? Perché la maggioranza non è compatta?
Viene approvato un ‘ordine del giorno’ della maggioranza per un “approfondimento” sulla regolarità delle delibere urbanistiche, affidato ai capigruppo. Le minoranze annunciano che non parteciperanno.