Ugoli e Bertucco (P.D.) “La reazione minima del Sindaco di fronte alle indagini della Finanza fa a pugni con la sua fama di paladino della legalità. I guai giudiziari della Amministrazione Tosi sono cominciati tempo fa:
– nel 2011 Soardi, leghista, presidente ATV, è condannato per rimborsi gonfiati. Al processo, Tosi non ha il coraggio di costituire il Comune parte civile contro il compagno di partito.
– Bortolazzi, intoccabile per la Giunta Tosi, ha guidato l’aeroporto Catullo sull’orlo del fallimento con una gestione sconsiderata. E’ stato rinsanguato con i soldi dei veronesi.
– Quasi tutti gli uomini di fiducia di Tosi, messi ai vertici delle aziende partecipate dal Comune, sono indagati (parentopoli) in barba ai criteri di competenza e professionalità.
– Negli anni del governo Tosi ogni incarico nelle aziende pubbliche, anche il più insignificante, è stato assegnato con la logica della lottizzazione politica. Da rilevare il ritorno di “Rambo” Bissoli e la nomina, nell’organismo di vigilanza di AGSM Distribuzione, di Roberto Bussinello, garante del consenso a Tosi dell’estrema destra veronese.
– Le attuali inchieste giudiziarie sono l’epilogo di un sistema malato che sembra sgretolarsi non per indagini a orologeria, ma per autocombustione politica. Quale sarebbe la continuità del servizio? Quella dei bandi pilotati, dei favori in cambio di appalti e di sesso a pagamento durante l’orario di ufficio?
Lo scandalo è che, mentre la sua Amministrazione va per aria, Tosi gira l’Italia e pontifica il buon governo. Verona non soddisfa più i suoi capricci e aspirazioni. Tosi non può tacere e aspettare. Deve parlare e dire cosa sta succedendo, ad esempio nelle mense scolastiche e spiegare come è possibile che un direttore AGEC abbia potuto per tanti anni fare il bello e cattivo tempo anche contro il parere dei dirigenti comunali”.
Franco Bonfante (PD): “Dopo parentopoli; dopo la caduta dell’ex Presidente di ATV; dopo le inchieste che riguardano aeroporto e Fiera; è la volta di AGEC. Mi chiedo se sia una fatalità che a essere coinvolte siano, nella maggior parte, figure legate direttamente al Sindaco, che utilizza due pesi e due misure: non ha pensato due volte a rimuovere Michele Croce per la spesa per arredare l’ufficio e oggi, di fronte a ben più grave scandalo, dice che bisogna vedere i fatti”.
Mauro De Robertis (Sel) : “Mi chiedo come possano essere sfuggite a chi guida politicamente la città manovre torbide su temi delicatissimi”.
Giorgio Gabanizza (Sel): “La questione morale a Verona è grave. Il sindaco Tosi, anziché andarsene per l’Italia a sostenere la sua candidatura, resti a Verona per fare chiarezza”.
Alessandro Zan (deputato veneto di Sel) : “Se il coinvolgimento dei dirigenti AGEC è massiccio come dimostrano le accuse che hanno portato agli arresti, la situazione è di illegalità diffusa”.
Movimento 5Stelle: “E’ uno dei più grossi scandali nella storia di Verona: un sistema organizzato dove i burattini sono molti e solo un Mangiafuoco tiene le fila di un baraccone che gestisce il patrimonio dei cittadini come fosse cosa propria. Tosi si è schierato duramente contro Croce. Perché oggi chiede di attendere l’esito delle indagini?”.
Un’amministrazione “controllata” dal Comune è anche la Fondazione Arena di Verona ai cui vertici c’è Girondini amico fidato di Tosi. Guarda caso anche lì si vocifera di gare d’appalto sospette e scontate nei vincitori, assunzioni di amici e di amici degli amici con poca o nessuna esperienza, costosissimi consulenti ex-dirigenti di Fondazione e spese fuori controllo.
Alla moglie del Sovrintendente, ad esempio, è stato dato l’incarico del progetto di rifacimento interno dei locali della Sovrintendenza in Via Roma.