Scelte incoerenti e strane: Costruite quello che volete. Come si spiega?

Novembre 2013. Sul nuovo Piano casa, la Lega Nord (Sindaci e direzione veneta) non si arrende e litiga con la Lega Nord (Consiglieri, Assessori e Presidente regionali) perché cancella il potere dei Comuni in campo urbanistico, imponendo l’applicazione del Piano in modo uniforme sul territorio regionale. “I consiglieri della Lega Nord in commissione hanno votato unanimi a favore del Piano. In aula votino secondo il chiaro indirizzo politico del partito”. Non accade. I Sindaci, dichiarati baluardo della politica della Lega Nord, sono estromessi dalla Lega Nord dal controllo del territorio. La legge consente ampliamenti incontrollati di abitazioni, aree industriali e capannoni.

– Federico Caner, capogruppo della Lega Nord in Regione: “Le esigenze dei Comuni sono priorità: i Sindaci vanno ascoltati. Ma non sono loro a dettare la linea ai consiglieri regionali; c’è un partito e c’è il gruppo regionale, eletto per decidere”.

– Andrea Bassi, presidente leghista della commissione: “Ho detto ai Sindaci: “sì” a modifiche, a patto che non minino l’impianto del provvedimento”.

– Partito Democratico: “Con il pretesto dell’omogeneità tra i territori, il Centro Destra approva un provvedimento che azzera ogni programmazione, ogni controllo urbanistico e ogni potere di interdizione da parte dei Comuni e impone il centralismo regionale”. Ed ecco i Sindaci:

– Ivo Rossi, sindaco reggente di Padova: “Giro in centro e mi chiedo, guardando un edificio: chi è il cretino (sindaco o amministratore) che ha autorizzato questo obbrobrio? Vorrei che questa critica mi fosse risparmiata. Il Piano casa regionale è un potenziale attentato alla bellezza e all’armonia del nostro tessuto urbano. La speranza: il contesto economico è talmente recessivo che, per quanto ampi siano e accattivanti gli incentivi previsti, di nuovi cantieri se ne vedranno pochi. Siamo più poveri, ma non può valere tutto; ne va della bellezza e della qualità dell’ambiente urbano delle nostre città”.

– Orsoni, sindaco di Venezia: “Ottusità imbarazzante del Piano. Incentivi distribuiti in modo cieco: finiranno per creare mostri edilizi, soprattutto nei centri storici”.

– Variati, sindaco di Vicenza: “Si consente la deroga a quasi tutti gli strumenti urbanistici ed edilizi comunali. Il tono: siccome c’è la crisi, costruite quello che volete. Preoccupa: una cosa brutta, una volta costruita, è brutta per sempre”.

– Flavio Tosi, sindaco di Verona: “La legge affida ai Sindaci il governo del loro territorio. Il Piano casa regionale deve essere migliorato attraverso un confronto costruttivo”. Come dire: “Cari Zaia e leghisti, il Piano deve essere condiviso”.

– Andrea Franceschi, sindaco sospeso di Cortina d’Ampezzo e il suo vice Enrico Pompanin, preoccupati e arrabbiati: “Legge vergognosa e allucinante: prevede addirittura che le volumetrie dei ruderi possano essere spostate nelle zone agricole, quelle che i nostri avi hanno mantenuto verdi per secoli, senza che nessuno possa dire niente. A Cortina equivarrebbe a cancellare anni di sforzi sovrumani per impedire che speculazioni e interessi coprissero e rovinassero per sempre una tra le vallate più belle del mondo”.

Si va verso un neo centralismo regionale; di fatto contro i Comuni. Questo con l’approvazione determinante della Lega Nord, partito ex federalista. Molti temono effetti perversi, a scapito di una corretta politica di gestione del territorio. Il Piano resterà in vigore fino al maggio 2017. Al momento del voto in aula, restano favorevoli alla nuova legge Lega Nord e PdL.

E’ vigile l’occhio di costruttori e artigiani: lo notano addirittura i quotidiani locali. Motivo: Comuni e apparati burocratici hanno fatto resistenza all’applicazione dei precedenti Piani. Non possiamo più permetterlo!

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Archiviato in Eredità Tosi, Piano degli Interventi 2011, Piano territoriale regionale, PTRC, Regione Veneto, Urbanistica

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