In vista delle elezioni politiche del 24-25 febbraio ci battiamo per tre obiettivi:
Mario Monti Presidente del Consiglio
Stefano Valdegamberi alla Camera dei deputati
Tito Brunelli consigliere della Regione Veneto al posto di Valdegamberi
I Pronto Soccorso oggi sono intasati. Si aspetta per ore, tra il malumore generale. Occorrono altri Ambienti di riferimento per chi non ha malattie gravi (codici bianchi e verdi).
Il progetto è nato dal confronto tra l’Assessorato ai Servizi Sociali dell’Amministrazione Zanotto, alcuni medici di famiglia, Tribunale del Malato, Servizi Sociali dell’USSL 20.
Obiettivo: creare cinque Pronto Soccorso nel territorio cittadino per codici bianchi e verdi (= malati leggeri).
Obiettivo intermedio: creare un servizio sanitario territoriale, aperto 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, con l’intenzione di farlo diventare, quando possibile, un Pronto Soccorso.
La partenza. Nei primi anni 2000, la cooperativa “Cercate” ha costruito – in via Bramante, 15 (zona Stadio), vicino alla sua sede, un ambiente che riteneva di utilizzare per interventi socio-sanitari per anziani o per disabili. La Regione Veneto non ha autorizzato.
E’ nata l’idea di un Centro medico, con prospettiva di Pronto Soccorso.
Come si è proceduto?
– Si è chiesto a tutti i medici di base, con specializzazioni varie, del quartiere Stadio di lasciare i loro ambulatori e di stabilirsi nell’unica sede di via Bramante. Una decina ha accettato. Questi, turnandosi, garantiscono la presenza medica dalle 8 del mattino alle 20.
– L’idea del Pronto Soccorso va ripresa. Allora si scelse una strada meno impegnativa, comunque positiva. La palazzina di via Bramante, già aperta dalle 8 alle 20, resta aperta anche dalle 20 di sera alle 8 del mattino seguente (cambia la porta d’ingresso) per la presenza della cosiddetta “Continuità assistenziale” – ex Guardia medica: alcuni medici sono presenti per tutta la notte.
Nessun aggravio di spesa. I medici pagano l’affitto come lo pagavano per il precedente ambulatorio. Per di più, sono a disposizione infermieri e personale di segreteria.
Proposta. Diffondere un servizio simile in tutta la città e operare perché assuma progressivamente la fisionomia di Pronto Soccorso per codici bianchi e verdi. Così ai Pronto Soccorso ospedalieri andrà solo l’ammalato grave.
Naturalmente occorre individuare le sedi e i finanziamenti di partenza.
Tito Brunelli
E di queste ormai INNUMEREVOLI ATROCITA’ non ne volete sentir parlare? Avete anche voi figli, ma questi fatti non v’interessano, non si sa mai che in un futuro possano interessare anche qualcuno di voi. Il vostro Casini conosce benissimo queste atrocità compiute dai “vaccini” e lui stesso mi scrive testualmente: ” La scomparsa dei piccoli Marco e Andrea nonché la lotta di Alberto per sconfiggere il male hanno contribuito a vedere con occhi diversi il sistema delle vaccinazioni.”. Questo lo scriveva già l’8 ottobre 2001, ma da allora non ha contribuito per niente a far cambiare queste cose, a ridurre queste tragedie che le famiglie italiane sono costrette a subire causa una legge dello Stato che, in molte regioni italiane impone ancora l’obbligo vaccinale. E’ in questo modo che la politica sanitaria procede ancora nel nostro Paese? Visto che vi professate “cristiani” non pensate che su qualche vostra coscienza ricadranno allora questi innumerevoli “crimini”?
Giorgio Tremante
(Responsabile del Ministero della Salute dei Danneggiati da Vaccino italiani)