In vista delle elezioni politiche del 24-25 febbraio ci battiamo per tre obiettivi:
Mario Monti Presidente del Consiglio
Stefano Valdegamberi alla Camera dei deputati
Tito Brunelli consigliere della Regione Veneto al posto di Valdegamberi
“Entrare nel Consiglio regionale del Veneto, tanto più che l’Amministrazione è già in corso da tre anni, non è facile. Occorre tempo per capire e per conoscere. Con tutte le difficoltà che si presenteranno, ho intenzione di battermi per concretizzare due progetti su cui mi sto impegnando da un paio di anni. Riguardano il lavoro dei giovani e l’assistenza degli anziani con interventi sul territorio. Nulla di nuovo, ma la volontà di essere concreti per migliorare le nostre vite. Li potete leggere in tre successivi articoli. Mi impegno a riferire se tali progetti cammineranno e andranno a buon fine”.
Tito Brunelli
La questione “occupazione giovanile” è finalmente all’ordine del giorno. Difficile è andare oltre le parole, con proposte concrete, innovative e realizzabili. Ne proponiamo una.
1) Costituire un fondo di tre milioni per la provincia di Verona. Lo stesso va fatto nelle altre province. Questi soldi devono venire per una percentuale da concordare (intorno al 50%) dalla Regione e il resto dagli enti finanziari di ogni provincia (a Verona: Cariverona, Banco Popolare, Cattolica Assicurazioni e banche locali) possibilmente trattenuti dagli stipendi dei dirigenti, partendo da chi guadagna di più.
Per i gruppi finanziari si tratta di un investimento sul proprio futuro, da costruire diffondendo una visione positiva di se stessi: se recuperano in credibilità, è ipotizzabile un aumento delle entrate. Esempio di riferimento a Verona: Fondazione San Zeno, voluta da Veronesi: Calzedonia mette a disposizione una percentuale sulle entrate per finanziare progetti di lavoro nel mondo. Le entrate coprono le spese. A Verona ha sede la M.A.G, che può dare utili informazioni e con la quale si può collaborare. Vanno tenuti i contatti con l’Unione Europea e con la Provincia di Trento.
2) Lanciare un bando, da presentare a tutti i giovani, singolarmente e negli ambienti in cui si ritrovano: discoteche, ritrovi giovanili, università, scuole superiori, associazioni giovanili, internet, mass media, … Questo lancio va condotto da un gruppo motivato, possibilmente di volontari.
L’obiettivo è tornare alle origini, quando gruppi locali hanno dato vita a Assicurazioni, Casse e Banche per sostenere in particolare il cammino lavorativo di giovani “capaci e meritevoli”, privi di soldi. In una situazione radicalmente modificata è importante recuperare e qualificare i valori fondanti. L’intendimento è che siano i giovani stessi, con gli aiuti richiesti, ad aprire l’ingegno e a investire sul futuro.
3) Il bando annuncia la volontà di sostenere finanziariamente e di accompagnare il percorso di gruppi di almeno tre persone sotto i 35 anni, in grado di presentare progetti imprenditoriali che, presumibilmente, avvieranno una attività capace di auto sostenersi, garantendo ai lavoratori uno stipendio dignitoso.
Una commissione valuterà i progetti presentati; dirà quali fanno sperare una produttività adeguata, in base a criteri stabiliti; deciderà l’ammontare del finanziamento per i progetti ritenuti di valore (cifra massima: 100.000 euro); controllerà accuratamente il percorso lavorativo.
Se l’attività avrà successo, chi ha ricevuto i soldi si impegna a restituirne il 50%, a partire da un anno dalla raggiunta redditività; se non decolla il finanziamento non si restituisce.
4) L’iniziativa, pubblica e innovativa, può diventare (e cercheremo che diventi) un detonatore a livello nazionale. Una proposta concreta può suscitare attenzione.
Se è vero, poi, che oggi gli enti finanziari in generale non godono di buona reputazione e sono ritenuti lontani dagli interessi dei cittadini, può risultare opportuno per loro immettersi in proposte di valore che costano relativamente sul piano finanziario e possono attrarre simpatie.
Quanto costruito dal Nord Est nel dopoguerra ci è di sprone e ci mostra la strada, superando il “piccolo è bello”, per puntare a progetti condivisi, capaci di costruire il presente e il futuro.