da: La Verona del sindaco Flavio Tosi (18)
“A partire dagli ultimi”, per battere disuguaglianze e privilegi, sulla base della mia esperienza di ex assessore, significa anche:
dialogo intenso, quotidiano, tra Regione, Comune, USSL e Azienda Ospedaliera, volontariato e Terzo Settore. Se, come spesso avviene, le due Aziende sanitarie cittadine e il Comune di Verona procedono su percorsi paralleli si rinuncia a essere vicini a migliaia di ultimi: gli ammalati, nel corpo e nella mente.
Luglio 2002. Pochi giorni dopo la mia nomina di Assessorato ai Servizi Sociali, abbiamo posto al centro gli ammalati di Alzheimer e le loro famiglie e, in seguito, i malati di Parkinson e di sclerosi multipla. Abbiamo chiesto il sostegno economico della Fondazione Cariverona.
Risultati insperati, dovuti soprattutto a un ‘capitale’vincente: la famiglia. In forza di quell’accordo, a spese quasi zero per il Comune, oggi i Veronesi hanno a disposizione un centro aperto 24 ore su 24 per la raccolta delle richieste e il pronto intervento nei confronti dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie; centri di accoglienza invidiati: 30 posti letto e centri diurni presso il Centro Cristofori, in piazzale Scuro, un centro presso l’Istituto Assistenza anziani, uno presso Casa Serena, a San Michele, uno in via Marconi.
Quando parliamo di questi malati e degli altri della stessa gravità parliamo della loro famiglia; lo dobbiamo fare abbandonando ogni ideologia e cercando il bene delle persone. Gli ultimi, in una famiglia, possono essere gli anziani, il disabile, il bambino, il malato, la coppia, il disoccupato.
Tito Brunelli