“Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle Persecuzioni”. “Ogni individuo ha diritto a una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza” (Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, n° 14 e 15)
da: Conosciamo la Lega Nord (15)
I Senatori della Lega e il ministro Maroni, alla fine del 2008, vogliono introdurre il permesso di soggiorno a punti per gli extracomunitari, con le stesse modalità della patente di guida. In caso di condanna o di sanzioni amministrative e tributarie, si segnano per distinguere chi rispetta le regole da chi non le rispetta. Chi viola le leggi vede diminuire il monte punti fino a esaurimento con conseguente espulsione.
Interviene il ministro Sacconi su “Il Corriere della Sera” del 22-11-09: “E’ impossibile fermare l’immigrazione; è indispensabile governarla e tenere insieme legalità e inclusione. L’incontro presuppone la ferma riaffermazione della nostra identità: dobbiamo partire da noi. Considero pericolosa sia la tesi di un multiculturalismo indifferente sia il modello francese di uno Stato laicista che impone allo straniero il proprio orizzonte culturale, obbligandolo a dimenticare se stesso e a vivere la propria tradizione unicamente fuori dal contesto pubblico. Quali doveri e diritti per gli immigrati? Le istituzioni dovranno offrire opportunità di integrazione garantendo parità di accesso al lavoro, alla conoscenza e alle prestazioni sociali, nel presupposto di una stabile residenza e del rispetto delle leggi. Gli immigrati sono chiamati a 3 impegni: l’osservanza delle regole, il rispetto dell’identità nazionale e la conoscenza della lingua. Si pone il nodo casa, come elemento imprescindibile della convivenza sociale e di una vita dignitosa. Deve essere stabilito il percorso di cittadinanza. Il permesso di soggiorno attiene alle condizioni per una convivenza pacifica e tocca i diritti fondamentali della persona. La cittadinanza invece implica la volontà manifesta di far parte della comunità nazionale: è una conquista. I diritti politici, elemento esclusivo dello status di cittadinanza, spettano a chi si sente parte di una comunità: tale appartenenza va maturata e deve essere adeguatamente testata. Riprendendo piena coscienza di chi siamo e facendoci conoscere, potremo proporre l’accoglienza nell’ordine e nel confronto per tracciare insieme una nuova stagione di sviluppo umano integrale”.