“La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti a ogni giurisdizione” (Costituzione della Repubblica Italiana, n° 24)
La posizione del sindaco Tosi sulle moschee: bastone e carota
– Su Oppeano. “La Lega non vuole scatenare guerre di religione; è solo una questione di norme che i musulmani devono rispettare”.
– Su Verona: “Il centro islamico c’è da tempo; se riusciranno a mettere a norma i locali potranno riaprirlo. Non è una moschea e non si tratta di una nuova apertura; non si fa un referendum su qualcosa che esiste già. Se dovessi affrontare la richiesta di una nuova moschea nella mia città interpellerei i cittadini. La via migliore è il referendum. Se un gruppo di fedeli ha le carte in regola, a quel punto sarà indetto un referendum, strumento democratico per eccellenza, e la volontà dei cittadini va rispettata”.
– E la libertà di religione sancita dalla Costituzione? “Per le fedi che hanno un’intesa con lo Stato italiano non ci sono problemi. Il referendum vale solo per i musulmani”.
– Sull’idea di Montagnoli e Bragantini che l’Islam è incompatibile con la Costituzione? “La penso allo stesso modo. Alcuni principi islamici sono in contrasto con le nostre leggi: la poligamia, la discriminazione nei confronti delle donne, la lapidazione. La Costituzione sancisce che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose siano regolati sulla base di intese; non è mai stato siglato un patto tra Italia e Islam, mentre è stato fatto con ebraismo e cattolicesimo. Gli islamici poi non hanno una gerarchia; quindi non c’è possibilità di intesa”.
– “Sulle moschee si fa il referendum. Sono i cittadini a decidere se farle o no. Non è giusto che i Sindaci decidano, visto che c’è da fare con soldi e terreni pubblici”.
– “Le persone per bene vanno in giro a volto scoperto”.
– Timore che si scatenino tensioni? “La risposta ai timori non può essere il permesso a violare le norme che tutti devono rispettare”.