Il sindaco Tosi si arrabbia. Con chi?
Manovra finanziaria: il Comune di Verona subirà un taglio di circa 35 milioni in 3 anni. Nel 2003 Verona ha ricevuto dallo Stato 72,7 milioni; nel 2009 solo 62,2: tra il 2003 e il 2009, perde 10,5 milioni all’anno per minori trasferimenti, cui si sommano i mancati rimborsi ici: nel solo 2009 ben 3,5 milioni. La manovra prevede un ulteriore grave taglio di trasferimenti di circa 13 milioni nel 2011, che diventano 21 nel 2012.
Ogni veronese ha un debito di 1.700 euro.
Maggio 2010. Il sindaco Tosi mostra fiducia e sicurezza: “Chiediamo alla Serenissima di ribaltare il casello di Verona Sud, un contributo per il Passante Nord (traforo) e un cavalcavia all’altezza della rotatoria di Verona Est. Puntiamo alla Variante alla Statale 12. Entro l’estate 2010 approveremo il Piano degli Interventi per Verona Sud: i progetti sono 40”.
Giugno 2010. Il sindaco Tosi diventa critico: “Sull’asse economico principale del Paese non arrivano finanziamenti dello Stato, mentre procede il progetto sul ponte di Messina. La manovra del Governo aggiunge iniquità: il Cipe taglia i finanziamenti statali per l’Alta Velocità ferroviaria nei tratti Brescia – Verona e Verona – Padova. Non ci sono investimenti per la Variante alla Statale 12 e per il prolungamento della 434, la strada che collega Legnago a Verona”.
La realizzazione dell’Alta Velocità in Veneto si allontana. Non ci sono soldi fino al 2013. Per l’Expo 2015 la Lombardia avrà 14 miliardi per Tangenziale Est, Pedemontana lombarda, quattro linee di metropolitana.
Verona è tra le ultime città per entrate tributarie. Tosi: “Abbiamo mantenuto bassa la pressione fiscale del Comune. Il federalismo fiscale ridistribuisce in maniera più equa i trasferimenti dello Stato e inciderà sui costi standard, da noi già bassi”.
Metà giugno 2010. Il sindaco Tosi sbotta: “Verona riceve dallo Stato 385 euro pro capite contro i 612 di Napoli.Con i tagli previsti scenderanno a 288, per un totale di 12 milioni in meno nel 2011 e 20 nel 2012, ai quali vanno aggiunti i tagli alla Regione (i più colpiti: trasporti e servizi sociali).
I tagli della manovra fermano Verona: metteranno in ginocchio la città azzerando i lavori pubblici, con ricadute sui comparti produttivi e turistici.