16 dicembre 2010 · 8:00 am
Risultati ottenuti dai cittadini immigrati a Verona negli anni 2002-2005:
- graduale avvicinamento alle Istituzioni (Comune, Prefettura, Questura, Ussl) con una presa di coscienza che partecipazione e coinvolgimento nella vita della città di Verona sono presupposto e fondamento per una democrazia corresponsabile.
- fiducia negli organi democratici istituzionali.
- fiducia nelle persone preposte alla gestione delle situazioni difficili, come la sicurezza urbana e nei cantieri di lavoro (dove sono impiegati clandestini che fanno gola a famiglie e imprese veronesi).
- creazione di luoghi di discussione permanente in Comune.
- nascità di associazioni con interessi culturali, sportivi e musicali, in collaborazione con associazioni veronesi del settore ( Calcio, Cricket con, Scianco, …)
- nascità di Municipio dei Popoli per la Pace, con un lavoro sulla cooperazione coi paesi di provenienza e soprattutto col coinvolgimento dei medesimi cittadini in questo percorso di valorizzazione e di risoluzione di questioni che hanno determinato la loro fuga o spostamento in Europa e a Verona.
- La Costituzione della Consulta Comunale dell’immigrazione, votata con maggioranza schiacciante il 31 ottobre 2006, come strumento di dialogo su questioni quali la sicurezza, l’istruzione, la prostituzione, il lavoro « nero », l’illegalità, lo sfruttamento, l’accattonaggio, il lavoro malpagato, l’impiego della manodopera illegale ; ma anche strumento politico per trovare soluzioni a problemi quali : i tempi del rilascio dei permessi di soggiorno, le questioni degli alloggi/casa, dei lavoratori senza alloggi idonei, dei minori in stato di abbandono o in gravi difficoltà assistenziali ed educative oppure non accompagnati, della salute, spesso ignorata come tanti altri problemi sia dai mezzi di informazione che dagli amministratori locali ; la questione della scuola e dell’abbandono scolastico, dell’alcol e delle droghe; del bullismo, del razzismo ed dell’intolleranza sotto diverse forme ; della violenza domestica e sulle donne. La Consulta doveva rappresentare uno strumento privileggiato, a fianco delle Istituzioni, per rilevare, analizzare, studiare ed affrontare questioni complesse che la convivenza tra cittadini di diverse storie e provenienze comporta. Solo in questa ottica è stata concepita a Verona. La democrazia passa necessariemente attraverso l’ascolto attento dei propri cittadini, anche se di altri paesi, di altre culture o religioni o immigrati. La politica necessita dell’arte della saggezza dell’ascolto, che non significa non decisione.
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