Il Ministero alla Pubblica Istruzione, in seguito alle “riforme” previste, deve chiarire:
– il rapporto con sindacati, genitori e popolazione. In particolare si deve tener conto delle esigenze delle famiglie e delle loro richieste di tempo pieno;
– cosa avverrà degli insegnanti di lingua;
– cosa intende effettivamente tagliare: se sono veri i tagli allarmanti e insostenibili di cui si dice;
– se resiste il tempo pieno;
– il Piano prevede una drastica riduzione di orari e indirizzi in tutti gli ordini di scuola. Sono perciò da revisionare i piani di studio e le materie di insegnamento fondamentali;
– in che modo si aiuteranno i maestri a riappropriarsi di tutti gli argomenti del fare scuola: chi da anni non insegna più lingua italiana, ad esempio, va sostenuto nel suo nuovo inizio;
– se è vero che la scuola non può essere uno stipendificio, è però doveroso chiedersi che ne sarà degli insegnanti scartati;
– Dal decreto legge 154: “I piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche devono essere ultimati in tempo utile per assicurare la razionalizzazione della rete scolastica già a decorrere dall’anno scolastico 2009-10. Il Governo diffida le Regioni e gli Enti locali inadempienti a garantire il ridimensionamento della rete scolastica. Nel caso in cui le Regioni e gli Enti locali non adempiano alla predetta diffida, il governo nomina un commissario ad acta.
Cresce il timore che parecchie piccole scuole siano a rischio chiusura, anche nel veronese, in montagna (Ferrara, Velo, S. Mauro, Selva, Erbezzo, Caprino, …) e in pianura (Roveredo di Guà, Casaleone, Sanguinetto, Concamarise, Palù, …).
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Riforme della scuola
Il Ministero alla Pubblica Istruzione, in seguito alle “riforme” previste, deve chiarire:
– il rapporto con sindacati, genitori e popolazione. In particolare si deve tener conto delle esigenze delle famiglie e delle loro richieste di tempo pieno;
– cosa avverrà degli insegnanti di lingua;
– cosa intende effettivamente tagliare: se sono veri i tagli allarmanti e insostenibili di cui si dice;
– se resiste il tempo pieno;
– il Piano prevede una drastica riduzione di orari e indirizzi in tutti gli ordini di scuola. Sono perciò da revisionare i piani di studio e le materie di insegnamento fondamentali;
– in che modo si aiuteranno i maestri a riappropriarsi di tutti gli argomenti del fare scuola: chi da anni non insegna più lingua italiana, ad esempio, va sostenuto nel suo nuovo inizio;
– se è vero che la scuola non può essere uno stipendificio, è però doveroso chiedersi che ne sarà degli insegnanti scartati;
– Dal decreto legge 154: “I piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche devono essere ultimati in tempo utile per assicurare la razionalizzazione della rete scolastica già a decorrere dall’anno scolastico 2009-10. Il Governo diffida le Regioni e gli Enti locali inadempienti a garantire il ridimensionamento della rete scolastica. Nel caso in cui le Regioni e gli Enti locali non adempiano alla predetta diffida, il governo nomina un commissario ad acta.
Cresce il timore che parecchie piccole scuole siano a rischio chiusura, anche nel veronese, in montagna (Ferrara, Velo, S. Mauro, Selva, Erbezzo, Caprino, …) e in pianura (Roveredo di Guà, Casaleone, Sanguinetto, Concamarise, Palù, …).
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