“La Repubblica promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro” (Costituzione della Repubblica Italiana, n° 35)
La tattica della Lega: annunciare a gola spiegata cose gradite alla gente. Poi …
L’atteggiamento di Flavio Tosi si inquadra in una tattica costante e vincente della Lega: annuncia novità a gola spiegata, tutte gradite e ascoltate dalla gente; alleati o TAR o Corte costituzionale bocciano le proposte annunciate perché estranee all’indirizzo politico generale; il provvedimento sfuma. Non se ne fa nulla, ma crescono credibilità e consenso. Strategia: differenziarsi da qualsiasi alleato e incassare l’apprezzamento dell’essere partito di lotta e di governo. Dice Renato Mannheimer: “La gente si sente interpretata e difesa; vede che la Lega non perde mai l’iniziativa; comunque propone qualcosa e resta distante da una politica romana. Sa individuare temi semplici che il popolo apprezza. E pazienza poi se la ricetta proposta è irrealizzabile: il fine non è il governo, ma il consenso”.
Afferma il leghista Maurizio Fugatti: “Noi proponiamo ciò che la gente vorrebbe. Lo si vede dal tasso altissimo di riconferma dei nostri amministratori. Poi parte la grancassa magari del PdL e le cose si fermano: il perbenismo prevale sul realismo”.
Torna sul tema il sociologo Roberto Biorcio (università Milano Bicocca): “Che il proclama non abbia seguito è cosa diversa dalla promessa elettorale non mantenuta. Il tentare di escludere gli immigrati dalle case popolari; le classi ponte riservate ai bambini extracomunitari e proposte simili sono messaggi che funzionano al di là della loro reale applicabilità: si riferiscono a un modo di pensare. La Lega sa rendersi accettabile: non c’è razzismo esplicito; i provvedimenti discutibili sono giustificati da una sorta di buon senso”. Sono norme solo annunciate; proposte spesso impossibili, ma chiare e gradite al popolo; la loro approvazione non conta. E’ tattica che dà frutti.
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Afferma il leghista Maurizio Fugatti: “Noi proponiamo ciò che la gente vorrebbe. Lo si vede dal tasso altissimo di riconferma dei nostri amministratori. Poi parte la grancassa magari del PdL e le cose si fermano: il perbenismo prevale sul realismo”.
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