Documentazione. Così va la politica.
Metà marzo. Arriva in Parlamento il disegno di legge sulla sicurezza, con il “sì” alle ronde e l’obbligo per medici e insegnanti di denunciare gli immigrati clandestini. Un ammutinamento (capeggiato da Alessandra Mussolini) di 101 parlamentari del PdL (su un totale di 146 a Palazzo Madama-Senato) crea imbarazzo. Le firme sono per due terzi di A.N. e per un terzo di F.I. . Emerge l’anima liberale, tollerante e aperta del Centro Destra. Voci indignate si levavano da tempo, ma c’è voluta la trovata di negare lo stato civile ai bimbi figli di irregolari per scatenare l’ira di deputate-madri. Leggiamo: “Ci sono norme inaccettabili, da correggere, sullo status dei minori stranieri non accompagnati. Non si possono penalizzare donne e bambini. Questo dettato legislativo va contro i più elementari diritti umani, in particolare dell’infanzia e della maternità. Chiediamo di dare la possibilità a noi parlamentari di rimettere mano a queste norme offensive per i valori che anche tu (= Berlusconi) professi. Sarebbe una vera e propria trappola per i bambini, attirati con l’obbligo dell’istruzione per individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell’educatore”.
Fini si defila e Fabrizio Cicchitto prende le distanze.
Obiettivo: dissociarsi, con gesto esplicito di ostilità culturale, da una legislazione di marca leghista.
Berlusconi risponde: “La questione ronde? Noi non la sentivamo, perché pensavamo che sarebbe stata presa, come poi è stata presa, come la volontà di sostituirci alle forze dell’ordine. Le ronde sono diventate un pretesto per attacchi”.
Nota: non è contrarietà all’idea che sta sotto alla proposta delle ronde. E’ contrarietà per non dare spazio a critiche di stampa e opposizione.
Ancora: “Circa i medici, lo spirito della lettera dei 101 è giusto. Non ho nessuna obiezione a modificare la legge”. Aggiunge che sulla denuncia dei clandestini da parte dei medici c’è “un equivoco: non è vero che i medici hanno l’obbligo di denunciare; abbiamo solo tolto il divieto”.
Conclusione: “Se dalle ultime vicende esce un suggerimento è quello di dire agli amici della Lega di non volere sempre tutto”.
Le ronde non piacciono al cavaliere, che si dichiara in sintonia con la lettera dei 101.
*Risultati:
– le proteste segnalano la frustrazione che serpeggia tra i parlamentari del PdL;
– la denuncia dei medici contro i clandestini va in mora.
Bossi è certo che Berlusconi non possa né voglia tornare indietro: significherebbe litigare con la Lega. Si dice certo che alla fine “si troverà un accordo: Berlusconi è un amico, ma subisce pressioni dal PdL”.
Arriva maggio
All’inizio del mese, il ministro della difesa Ignazio La Russa evidenzia perplessità sulle ronde: “La lotta alla criminalità deve continuare ad avvenire con servitori dello Stato in divisa. Abbiamo accettato le ronde con la proposta – da me avanzata e che il governo ha fatto propria, Lega compresa – che siano composte da ex carabinieri, ex poliziotti ed ex militari. Continuo ad affermare – senza negare l’utilità del regolamentare le ronde che già esistono o incrementarle con nuovi criteri – che il contrasto alla criminalità di strada va rafforzato con una maggiore presenza di polizia e carabinieri in primo luogo e, se occorre, finché sarà necessario, con l’ausilio dei militari”.
A metà maggio 2009 la legge sulla sicurezza viene approvata dalla Camera, con voto di fiducia.
Ci aiuta a capire i motivi il fondo di Luca Tentoni su “L’Arena” del 14 maggio:
“Il disegno di legge sulla sicurezza è approvato alla Camera. Porre la questione di fiducia è l’arma estrema per domare una coalizione riottosa: c’erano tutte le premesse per qualche sorpresa. Circolavano voci allarmanti su numerosi dissidenti che non condividono parti del ‘pacchetto’. Berlusconi ha capito che non si potevano correre rischi: se la maggioranza fosse andata sotto, la Lega si sarebbe presentata in campagna elettorale come l’unica forza politica davvero interessata a una legislazione severa, soprattutto in tema di immigrazione, con conseguente travaso di voti a favore del Carroccio. Ha dovuto far propria la posizione della Lega: sta giocando una partita politica precisa”.
Vedremo cosa succederà al Senato. Potranno cambiare le posizioni a seconda che la legge arrivi prima o dopo le elezioni di giugno.
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Passa il disegno di legge sulla sicurezza (6)
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Fini si defila e Fabrizio Cicchitto prende le distanze.
Obiettivo: dissociarsi, con gesto esplicito di ostilità culturale, da una legislazione di marca leghista.
Berlusconi risponde: “La questione ronde? Noi non la sentivamo, perché pensavamo che sarebbe stata presa, come poi è stata presa, come la volontà di sostituirci alle forze dell’ordine. Le ronde sono diventate un pretesto per attacchi”.
Nota: non è contrarietà all’idea che sta sotto alla proposta delle ronde. E’ contrarietà per non dare spazio a critiche di stampa e opposizione.
Ancora: “Circa i medici, lo spirito della lettera dei 101 è giusto. Non ho nessuna obiezione a modificare la legge”. Aggiunge che sulla denuncia dei clandestini da parte dei medici c’è “un equivoco: non è vero che i medici hanno l’obbligo di denunciare; abbiamo solo tolto il divieto”.
Conclusione: “Se dalle ultime vicende esce un suggerimento è quello di dire agli amici della Lega di non volere sempre tutto”.
Le ronde non piacciono al cavaliere, che si dichiara in sintonia con la lettera dei 101.
*Risultati:
– le proteste segnalano la frustrazione che serpeggia tra i parlamentari del PdL;
– la denuncia dei medici contro i clandestini va in mora.
Bossi è certo che Berlusconi non possa né voglia tornare indietro: significherebbe litigare con la Lega. Si dice certo che alla fine “si troverà un accordo: Berlusconi è un amico, ma subisce pressioni dal PdL”.
Arriva maggio
All’inizio del mese, il ministro della difesa Ignazio La Russa evidenzia perplessità sulle ronde: “La lotta alla criminalità deve continuare ad avvenire con servitori dello Stato in divisa. Abbiamo accettato le ronde con la proposta – da me avanzata e che il governo ha fatto propria, Lega compresa – che siano composte da ex carabinieri, ex poliziotti ed ex militari. Continuo ad affermare – senza negare l’utilità del regolamentare le ronde che già esistono o incrementarle con nuovi criteri – che il contrasto alla criminalità di strada va rafforzato con una maggiore presenza di polizia e carabinieri in primo luogo e, se occorre, finché sarà necessario, con l’ausilio dei militari”.
A metà maggio 2009 la legge sulla sicurezza viene approvata dalla Camera, con voto di fiducia.
Ci aiuta a capire i motivi il fondo di Luca Tentoni su “L’Arena” del 14 maggio:
“Il disegno di legge sulla sicurezza è approvato alla Camera. Porre la questione di fiducia è l’arma estrema per domare una coalizione riottosa: c’erano tutte le premesse per qualche sorpresa. Circolavano voci allarmanti su numerosi dissidenti che non condividono parti del ‘pacchetto’. Berlusconi ha capito che non si potevano correre rischi: se la maggioranza fosse andata sotto, la Lega si sarebbe presentata in campagna elettorale come l’unica forza politica davvero interessata a una legislazione severa, soprattutto in tema di immigrazione, con conseguente travaso di voti a favore del Carroccio. Ha dovuto far propria la posizione della Lega: sta giocando una partita politica precisa”.
Vedremo cosa succederà al Senato. Potranno cambiare le posizioni a seconda che la legge arrivi prima o dopo le elezioni di giugno.
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