m) Dipendenti comunali: nuovi dirigenti assunti.
Giugno 2008. Protestano i sindacati interni (RSU): ai dipendenti riducono gli incentivi e continuano a assumere dirigenti.
La Giunta stringe i cordoni della borsa sui 2.626 dipendenti ‘soldati semplici’ del Comune e scialacqua sui nuovi quadri dirigenziali, anche creando doppioni e compiti sovrapposti: sono dirigenti neo assunti con professionalità già presenti (“promozioni politiche”?), a scapito di dirigenti ‘zanottiani’ messi in disparte, con spreco di risorse e problemi di coordinamento. Il disagio è palpabile in tutta la macchina comunale. La logica è quella delle lottizzazioni e della promozione politica. Lo dice l’ex assessore Sandri: “L’Amministrazione si è trovata con dirigenti ereditati dalla precedente Giunta e in alcuni casi ha dovuto individuarne di nuovi, più fidati, per realizzare gli obiettivi”.
La Giunta inventa nuove figure: non sono tecnicamente dirigenti, ma la loro posizione è ‘specialistica’ e ‘di alta responsabilità’. Si parla di ‘meccanismo di responsabilizzazione’. Si tratta di 178 dipendenti comunali ai quali l’Amministrazione riconosce aumenti annuali per una cifra complessiva di 769.000 euro. L’aumento annuo fisso (questi lavoratori sono divisi in sei fasce) va dai 5.200 ai 16.000 euro. Un di più per loro (dal 10 al 25 % dell’indennità), è legato al raggiungimento degli obiettivi.
I sindacati contestano: “Non siamo stati interpellati; non c’è stata nessuna condivisione delle scelte; non si sono concordati i criteri, che devono essere chiari e univoci. Le scelte sono state fatte senza decidere le competenze su cui si dovevano basare; pertanto lasciano adito a dubbi. Senza un criterio concordato (compito della Giunta), crescono i sospetti che le scelte siano decise su valutazioni anche personali dai politici e non dai dirigenti ai quali competono”.
I sindacati ricordano che, in campagna elettorale, l’allora candidato Sindaco Tosi annunciava risparmi sulle spese pubbliche e la diminuzione del numero dei dirigenti.
Non piace neanche alla maggioranza la modalità con cui la Giunta ha scelto i dipendenti da premiare con un aumento di stipendio. Queste “posizioni organizzative” in parecchi casi fanno un salto in avanti degli stipendi; in altri casi sono create ex novo, individuate senza confronto né coi sindacati né con le forze politiche. Perché l’aumento è dato a uno e non a un altro che svolgono mansioni simili? Si dà adito a sospetti. E’ la fedeltà alla Giunta il motivo in base al quale si premia? Forza Italia chiede una verifica. Il capogruppo Papadia afferma: “La Giunta deve dare spiegazioni. I soldi per gli aumenti vengono sottratti al fondo per tutti i dipendenti”: il costo rischia di essere pagato dai dipendenti di categoria inferiore.
A disagio si aggiunge disagio: i sindacati denunciano: l’Amministrazione ricorre a provvedimenti disciplinari come sistema politico. Due sindacalisti sono stati richiamati per i contenuti di volantini definiti lesivi per l’istituzione. Il clima è pesante: si tenta di screditare chi fa sindacato.
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La Giunta stringe i cordoni della borsa sui 2.626 dipendenti ‘soldati semplici’ del Comune e scialacqua sui nuovi quadri dirigenziali, anche creando doppioni e compiti sovrapposti: sono dirigenti neo assunti con professionalità già presenti (“promozioni politiche”?), a scapito di dirigenti ‘zanottiani’ messi in disparte, con spreco di risorse e problemi di coordinamento. Il disagio è palpabile in tutta la macchina comunale. La logica è quella delle lottizzazioni e della promozione politica. Lo dice l’ex assessore Sandri: “L’Amministrazione si è trovata con dirigenti ereditati dalla precedente Giunta e in alcuni casi ha dovuto individuarne di nuovi, più fidati, per realizzare gli obiettivi”.
La Giunta inventa nuove figure: non sono tecnicamente dirigenti, ma la loro posizione è ‘specialistica’ e ‘di alta responsabilità’. Si parla di ‘meccanismo di responsabilizzazione’. Si tratta di 178 dipendenti comunali ai quali l’Amministrazione riconosce aumenti annuali per una cifra complessiva di 769.000 euro. L’aumento annuo fisso (questi lavoratori sono divisi in sei fasce) va dai 5.200 ai 16.000 euro. Un di più per loro (dal 10 al 25 % dell’indennità), è legato al raggiungimento degli obiettivi.
I sindacati contestano: “Non siamo stati interpellati; non c’è stata nessuna condivisione delle scelte; non si sono concordati i criteri, che devono essere chiari e univoci. Le scelte sono state fatte senza decidere le competenze su cui si dovevano basare; pertanto lasciano adito a dubbi. Senza un criterio concordato (compito della Giunta), crescono i sospetti che le scelte siano decise su valutazioni anche personali dai politici e non dai dirigenti ai quali competono”.
I sindacati ricordano che, in campagna elettorale, l’allora candidato Sindaco Tosi annunciava risparmi sulle spese pubbliche e la diminuzione del numero dei dirigenti.
Non piace neanche alla maggioranza la modalità con cui la Giunta ha scelto i dipendenti da premiare con un aumento di stipendio. Queste “posizioni organizzative” in parecchi casi fanno un salto in avanti degli stipendi; in altri casi sono create ex novo, individuate senza confronto né coi sindacati né con le forze politiche. Perché l’aumento è dato a uno e non a un altro che svolgono mansioni simili? Si dà adito a sospetti. E’ la fedeltà alla Giunta il motivo in base al quale si premia? Forza Italia chiede una verifica. Il capogruppo Papadia afferma: “La Giunta deve dare spiegazioni. I soldi per gli aumenti vengono sottratti al fondo per tutti i dipendenti”: il costo rischia di essere pagato dai dipendenti di categoria inferiore.
A disagio si aggiunge disagio: i sindacati denunciano: l’Amministrazione ricorre a provvedimenti disciplinari come sistema politico. Due sindacalisti sono stati richiamati per i contenuti di volantini definiti lesivi per l’istituzione. Il clima è pesante: si tenta di screditare chi fa sindacato.
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